LUCIO FONTANA

Unimetaverso Spaziale

29 luglio - 7 settembre 2023

Oggi dopo vent’anni posso dire che i “Concetti Spaziali”, dichiarati nel Manifiesto Blanco del 1946, non erano delle utopie, ma l’annuncio dell’evoluzione dell’uomo alla civiltà Spaziale cui è destinato e alla quale la scienza e la tecnica ci stanno avviando. (Ristampa del Manifiesto Blanco, Lucio Fontana, 1966)

Il buco di Fontana, quel gesto semplice di perforare una superficie e di arrivare all’uni-meta-verso. Come diventa attuale e contemporaneo per i prossimi secoli della storia dell’uomo.

Ho sempre pensato che i Concetti Spaziali di Lucio Fontana rappresentassero una filosofia riconducibile alla vita classica-futura dell’uomo. Oggi invece magari un po’ spaventato perché impreparato, con le gambe che si stanno incamminando nel futuro del metaverso, tutto assume una valenza più precisa.

Il buco, l’attesa, la materia, i teatrini, la fine di Dio, le ellissi, il barocco, i titoli, i neon sono ora riconducibili alla stessa visione. La visione del futuro che sta iniziando.

La realizzazione del buco nel 1948 è l’inizio del pensiero spaziale. Il pensiero critico, da quegli anni fino ai giorni nostri ha evidenziato l’importanza dello spazio tra lo spettatore, la tela e lo spazio visivo che si era creato dietro al buco come tridimensionalità.

Abbiamo immaginato da sempre che il nostro sguardo penetrasse in quei buchi ed entrasse nel cosmo. Oggi a questa teoria, con lo sviluppo della tecnologia e l’arrivo del metaverso, una nuova definizione di spazio e di tridimensionale ci fa mutare la percezione del concetto spaziale. Direi meno fisica e ancora più filosofica. È proprio nel buco lo spazio che cerchiamo, non abbiamo bisogno di altro. Lo spazio virtuale. È questo che Lucio Fontana ha creato e ci ha mostrato dalla fine degli anni ’40.

Di notte qui a Filicudi guardo il cielo e vedo l’universo, ho sempre avuto bisogno di percepire i miei 190 cm di altezza per rapportarmi con lo spazio che vedo, non mi serviva a niente ma mi aiutava. Oggi, con la comprensione che il metaverso spaziale è il buco, non ho bisogno di supporti.

Fontana continua la sua ricerca del concetto spaziale e dopo circa dieci anni dalla creazione del primo buco inizia la serie dei tagli, bellissima esecuzione estetica dove ancora più evidenti sono le ferite della superficie. Superficie che rappresenta la prima educazione dell’artista che viene uccisa per permettere quella rivoluzione che porta nello spazio, ora, per noi, anche virtuale.